Rilancio del Fondo di Solidarietà per gli studenti

Intervista Christoph Brenner per rilancio del Fondo di Solidarietà per gli studenti

Il Fondo di Solidarietà per gli studenti del Conservatorio della Svizzera Italiana è stato istituito allo scoppio della pandemia di Covid-19. Perché è stato creato e possiamo già farne un primo bilancio?

Siamo convinti che ogni aspetto della qualità di vita dei nostri studenti incida sulla loro capacità di progredire negli studi e di condurre il proprio percorso di crescita – come musicisti e come individui – nei tempi e nei modi giusti. Il Conservatorio è sempre stato attento alla dimensione umana dell’insegnamento e questo ci ha permesso di muoverci velocemente quando lo scoppio della pandemia di Covid-19 imponeva per la prima volta il distanziamento sociale e congelava una fonte di reddito certa e rilevante per molti dei nostri studenti. 

Una pandemia di tali dimensioni e di tale forza era impossibile da prevedere, e per questo siamo contenti di aver creato in tempi rapidi un mezzo efficace di aiuto attraverso il “Fondo di Solidarietà”, che ad oggi ha elargito più di 150 borse di emergenza. Ancora non abbiamo la certezza che la pandemia si risolva in fretta e nuove misure di distanziamento sociale sono state confermate in molti Paesi, tra cui la Svizzera. Il nostro primo bilancio è assolutamente positivo e siamo convinti che il nostro Fondo debba continuare a crescere per supportare i nostri ragazzi fino alla fine di questo triste periodo.

Qual è la visione di questo progetto?

Le arti performative, come la musica, fondano parte della loro stessa natura nello scambio con il pubblico. Con la chiusura di teatri e sale da concerto, negli ultimi mesi il settore delle performing arts ha subito gli effetti più pesanti delle misure di distanziamento sociale. Il “Fondo di Solidarietà” nasce dall’idea che se i nostri studenti sono i professionisti di domani, la loro cura ci permette di garantire uno sviluppo corretto del settore nello scenario post-pandemico. 

Oltre a questo, vi è una dimensione di posizionamento: la nostra istituzione non è soltanto un centro di formazione, ma anche un elemento fondante del sistema di produzione artistica e culturale della nostra regione, di rilevanza internazionale. I nostri studenti contano, ed è nostro compito tutelarli.

Qual è stata la reazione della piazza ticinese alla nascita del fondo?

Rapida e solidale. I ticinesi conoscono la qualità del nostro Conservatorio e non hanno esitato a rispondere alla nostra chiamata. Da parte nostra, posso affermare che siamo stati in grado di creare uno strumento trasparente ed efficace: la pagina del “Fondo di Solidarietà” sul nostro sito (www.conservatorio.ch/fondodisolidarieta), per esempio, fornisce aggiornamenti costanti sull’andamento delle donazioni, ma anche messaggi personalizzati degli studenti beneficiari, dei docenti e del nostro staff. Inoltre, penso che sia stato importante per i nostri donatori sapere che i fondi a disposizione venivano accreditati direttamente sul conto bancario dello studente, previa verifica dei requisiti e dei bisogni specifici, nel modo più celere possibile.

Che tipologie di donatori avete avuto? Quanto è stato raccolto e come è stato impiegato il denaro?

Ad oggi il Fondo conta donazioni complessive per CHF 252’488 e 153 borse di emergenza erogate. Le donazioni provengono da fondazioni erogative svizzere e internazionali, da banche e imprese, individui privati, dal nostro personale docente, staff e dagli stessi alumni. È la nostra prima esperienza di raccolta fondi per un progetto di solidarietà e ci restituisce un grande senso di appartenenza e di comunità.

Qual è stata la risposta degli studenti e, in particolare di chi ha ricevuto una borsa di emergenza? 

Gli studenti, non solo quelli che direttamente hanno beneficiato delle borse, sono stati gli ambasciatori più attenti e convinti di questo progetto, e si sono tutti impegnati per una divulgazione capillare dell’iniziativa. L’Associazione degli Studenti ha condotto una vera e propria campagna virale sui social media e sono convinto che questa loro sentita partecipazione abbia fatto in modo che il nostro “Fondo di Solidarietà” fosse riconosciuto come una delle cinque campagne di raccolta fondi più creative in tutta la Svizzera nel 2020. 

Se penso a coloro che hanno ricevuto una borsa di emergenza, sento che questi studenti hanno avuto una doppia opportunità. Da un lato, hanno avuto la possibilità di continuare gli studi senza subire la penalità di preoccuparsi di pagare le spese di affitto, oppure di noleggio e manutenzione dello strumento musicale. Dall’altro, hanno potuto toccare con mano la forza della generosità, e questo li avrà certamente fatti maturare come musicisti e come persone.

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