Aumenta l’immigrazione in Svizzera: così il Paese sfiora i 9 milioni di abitanti

L’Ufficio federale di statistica ha diffuso i primi risultati annuali provvisori per il 2023, in cui si è registrata la crescita più consistente dagli Anni Sessanta

Nel 2023 la popolazione residente permanente nella Confederazione elvetica ha registrato un aumento e, al 31 dicembre dello scorso anno, è arrivata a quota 8.960.800 abitanti contro le 8.815.400 persone della fine del 2022 (+145.400 unità; +1,6%).

È quanto emerge dai risultati annuali provvisori per il 2023 rilasciati dall’Ufficio federale di statistica (UST). La crescita demografica è quasi due volte superiore a quella riscontrata nel 2022 (+0,9%) ed è la più consistente fin dall’inizio degli Anni Sessanta.

L’incremento si è verificato in tutti i Cantoni. Lo sbalzo maggiore è stato osservato in quelli di Vallese (+2,4%), Sciaffusa e Argovia (entrambi +2,2%), mentre la variazione minore c’è stata presso Giura (+0,9%), Neuchâtel, Ticino e Appenzello Interno (ciascuno con il +1,0%).

Il cambiamento deriva soprattutto dalla spinta data dall’immigrazione che, dopo aver rallentato durante gli anni di pandemia, ha ripreso nel 2022 e ha continuato ad aumentare nel 2023. Questa crescita è in parte dovuta all’inclusione, nel conteggio della popolazione residente permanente, delle persone in fuga dall’Ucraina, ancora al centro del conflitto con la Russia.

Alla fine dell’anno, le immigrazioni rilevate sono state 263.800, con una progressione del 38,2% rispetto al 2022. Tra coloro che sono di nazionalità straniera, rispetto all’anno precedente, nel 2023, le immigrazioni sono nettamente aumentate (+43,0%). Si calcola che 53.100 siano i soggetti arrivati in territorio elvetico con statuto di protezione S e provenienti dall’Ucraina (il 20,1% delle persone immigrate totali).

Come viene spiegato dal Consiglio Federale, “lo statuto S consente di accordare protezione collettiva a un determinato gruppo di persone esposte a un grave pericolo generale, in particolare durante una guerra”.

E ancora: “Lo statuto S, che corrisponde in ampia misura alla soluzione adottata dagli Stati dell’Unione Europea, conferisce un diritto di soggiorno di un anno, prorogabile, e prevede il ricongiungimento familiare”. Al netto degli immigrati ucraini in Svizzera, la crescita della popolazione elvetica si sarebbe attestata all’1,0%.

Va infine rilevato che, nel 2023, c’è stato il più alto saldo migratorio mai registrato nei Cantoni: stiamo parlando della differenza tra immigrazioni ed emigrazioni (rimaste sostanzialmente stabili), passata da 68.800 nel 2022 a 142.300 nel 2023 (+106,9%).

Per il resto, i movimenti migratori verso la Svizzera delle persone cittadine di un Paese dell’Unione Europea o dell’AELS (Associazione Europea di Libero Scambio) costituiscono lo zoccolo duro del saldo migratorio (44,9%). In questo novero, le nazionalità maggiormente rappresentate sono quella tedesca, quella francese e quella italiana.

La popolazione straniera, infine, è aumentata più rapidamente di quella di nazionalità svizzera (il +5,2% contro il +0,4%): tra il 2022 e il 2023 è più che raddoppiata, passando dal 2,3% al 5,2%. Se non fossero state considerate le persone provenienti dall’Ucraina, la sua crescita si sarebbe attestata al 2,9%.

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