Gino Severini, pittore muralista nella Svizzera Romanda

di Paola Iazurlo e Francesca Piqué

Da oltre un anno la SUPSI (Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana) coordina un progetto di ricerca dedicato allo studio delle pitture murali eseguite da Gino Severini in territorio svizzero: “Gino Severini in Switzerland: mural painting and Catholic art revival of the Groupe de Saint-Luc”. Il progetto, finanziato dal Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica (http://www.snf.ch/it/), mira a indagare da un punto di vista tecnico, storico e artistico gli importanti cicli di pittura murale realizzati da Severini in alcune chiese della Svizzera romanda, in un periodo caratterizzato da un significativo fenomeno di rinnovamento dell’arte sacra in chiave moderna. A tale rinnovamento contribuì l’attività di un gruppo di artisti e intellettuali riuniti con il nome di Groupe de Saint-Luc che hanno operato tra il 1920 e il 1940 circa nei cantoni di Friburgo, Vallese e Vaud.

Il progetto di ricerca vede coinvolte, oltre alla SUPSI, l’Università di Losanna (UNIL), la Hochschule der Künste Bern (HKB) e importanti professionisti esterni a formare un team interdisciplinare di storici dell’arte, conservatori-restauratori, architetti ed esperti scientifici. Entro il 2023 saranno indagate le straordinarie pitture murali delle chiese di Semsales (Saint-Nicolas, 1924-1926), La Roche (Notre-Dame de l’Assomption, 1927-28), Friburgo (Saint-Pierre, 1932), Losanna (Notre-Dame du Valentin, 1934) e Sion (église du Couvent des Capucins, 1947).

Artista italiano di fama internazionale, Gino Severini (1883-1966) abbandona presto il contesto toscano di provenienza per trasferirsi a Parigi dove entra in contatto con le più importanti avanguardie artistiche del Novecento, contribuendo a stabilire con la sua stessa attività un serrato rapporto tra il movimento futurista italiano e quello cubista francese. Direttamente da Parigi viene chiamato in Svizzera a partire dal 1924, anno del suo primo incarico a Semsales: convertitosi da poco al Cattolicesimo, Severini abbraccia con entusiasmo l’idea di progettare ed eseguire un complesso programma decorativo per la chiesa di nuova costruzione. Da quel momento tornerà in Svizzera per lavorare alla decorazione di altre quattro chiese, lasciando ovunque una testimonianza preziosa della sua originalissima arte.

Nonostante la fama internazionale dell’artista, queste opere restano a tutt’oggi poco conosciute e scarsamente considerate anche dal mondo della storia dell’arte, soprattutto in confronto alla più nota attività di Severini di pittore da cavalletto. Oltre ad essere poco noti, questi importanti esempi di pittura murale moderna risultano allo stato attuale mai indagati da un punto di vista tecnico: sconosciuti restano i materiali costitutivi e i procedimenti esecutivi impiegati dall’artista, in un momento in cui il rilancio della pittura murale si attua spesso in forme sperimentali, alla luce delle novità introdotte in campo artistico dagli sviluppi della chimica e dell’industria. Il progetto di ricerca mira pertanto a colmare questa lacuna di conoscenza circa l’attività di Severini come pittore muralista, e a promuovere la conoscenza sul territorio svizzero di una serie di opere di grande rilievo storico artistico.

La chiesa di Semsales è il primo edificio decorato da Severini in Svizzera dove realizza un imponente programma decorativo che investe l’interno come l’esterno dell’edificio, adottando tecniche molto diverse che vanno dalla pittura su ceramica invetriata, all’affresco, alla tempera su muro, fino ai bassorilievi in pietra per il portale principale. È stata svolta una prima indagine archivistica sia negli archivi locali (come quello parrocchiale) sia in quelli della famiglia di Gino Severini in Italia. Il lavoro ha permesso di portare alla luce una straordinaria quantità di materiale inedito, che va dalle fatture di acquisto dei materiali utilizzati, ai pagamenti alle maestranze coinvolte, a una serie di schizzi, bozzetti e appunti autografi dell’artista, che sono stati poi confrontati con gli articoli pubblicati da Severini nel corso della sua lunga carriera e con i numerosi studi eseguiti sull’artista.

Questa indagine ha costituito la premessa per lo studio diretto e ravvicinato dell’opera, che è stato possibile grazie all’istallazione di ponteggi all’interno della chiesa, nei mesi di giugno-luglio 2019. In questa fase le pitture murali sono state documentate ad alta risoluzione mediante scansione laser 3D, fotogrammetria e creazione di orto-fotografie geo-referenziate. Questa documentazione ha fornito le basi grafiche per la raccolta dei dati relativi allo studio tecnico-scientifico. Le osservazioni visive, in luce naturale diffusa e radente, UV e in microscopia digitale, hanno permesso di individuare i segni di spolvero e le incisioni per la trasposizione del disegno preparatorio, ma anche il tipo di stesure e la presenza di ritocchi dell’artista o di ridipinture di restauro. La fotografia tecnica, eseguita illuminando le superfici con radiazioni nel campo del visibile, dell’ultravioletto e dell’infrarosso, ha permesso di osservare aspetti della tecnica non visibili a occhi nudo e di identificare ulteriori materiali usati dall’artista.  Le analisi puntuali non-invasive (spettroscopia di fluorescenza a raggi X, spettroscopia IR e spettrocolorimetria) sono state usate per completare le osservazioni. I risultati delle analisi non-invasive hanno consentito di sviluppare la strategia di campionamento individuando un limitato numero di aree significative per chiarire questioni specifiche sulla tecnica pittorica. I micro-campioni prelevati, scelti per punti rappresentativi, sono stati analizzati con metodi di indagine più specifici nei laboratori scientifici della SUPSI e della HKB. I dati ottenuti dalle indagini scientifiche sono stati quindi condivisi e discussi dall’intero team e integrati con le informazioni raccolte dall’indagine diretta ravvicinata e dalla ricerca archivistico-bibliografica. Questa metodologia di lavoro, svolta in forma progressiva e interdisciplinare, ha permesso di ricostruire in modo esaustivo l’attività di Severini per la chiesa di Semsales ed è stata successivamente applicata per lo studio dei dipinti della chiesa di La Roche, la cui indagine, nei mesi di settembre-ottobre 2019, si è potuta giovare del confronto con i dati precedentemente raccolti.

Sono attualmente in corso gli studi preparatori per affrontare l’analisi della monumentale abside di Notre-Dame de l’Assomption a Lausanne, che si prevede di eseguire da luglio a settembre 2020. Durante il periodo di indagine in situ verranno organizzate alcune giornate di “porte aperte” per illustrare il lavoro di ricerca in corso. In tale occasione, se compatibile con le norme di sicurezza, sarà possibile fare accedere al cantiere un ristretto numero di visitatori per osservare i dipinti di Severini a distanza ravvicinata.

Analisi in situ in corso, FTIR (Fourier Transform Infrared Spectroscopy) sulla scena della istituzione della Eucarestia; ©SUPSI giugno 2019.
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