In Ticino, la presentazione di Route 69

di Massimiliano Cristadoro

1969. Un’annata magica, simultaneamente “termine” e “preludio” per due decenni fondamentali nella storia del costume, dell’arte e della società del ventesimo secolo.

Nella sua cronologia ritroviamo sorprendenti raduni di giovani ribelli (Woodstock e Altamont negli Stati Uniti, l’isola di Wight e Hyde Park in Inghilterra), il primo approdo umano sulla Luna, la strage di Piazza Fontana a Milano, l’efferato assassinio di Sharon Tate, per mano della Manson Family, che sconvolse l’America e il mondo intero. Nelle edicole italiane arrivano sia Alan Ford e il Gruppo TNT che Jacula, due testate a fumetti che raccoglieranno un enorme consenso popolare. A teatro, il futuro premio Nobel Dario Fo porta in scena per la prima volta il suo Mistero Buffo, mentre al cinema approdano sia il capolavoro Un Uomo da Marciapiede (Midnight Cowboys) che Easy Rider, presto consacrato come emblema dei road movie.

E nella TV britannica si affaccia l’umorismo surreale e iconoclasta dei Monty Python.

Ma per quanto riguarda la musica? In quel preciso momento storico, oltre ai grandi nomi che ancora oggi si impongono negli ascolti di molti, si assiste a un fermento discografico senza precedenti, con la creazione di nuovi stili che gettano le fondamenta di sonorità tuttora attuali.

ROUTE 69 è una guida che vuole condurre il lettore lungo un viaggio fatto di stimoli e storie, suggestioni e suggerimenti, sensazioni e scoperte, attraverso un’incursione ragionata ed emozionale nella discografia “a 33 giri” pubblicata in quell’anno cardine: un’incommensurabile serie di dischi epocali o comunque degni dello status d’immortalità in virtù di enormi dosi di innovazione e indiscutibile fascino, grazie ai quali si possono (ri)scoprire indelebili tracce appartenenti ai più svariati linguaggi musicali.

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