Intervista esclusiva al Console Generale di Zurigo, dottor Gabriele Altana

di Paola Fuso

Il periodo che stiamo vivendo ormai da un anno, ha imposto moltissime restrizioni, rendendo piu’ evidente, tra l’altro, il problema della carenza di personale presso il Consolato di Zurigo e di fatto bloccando qualsiasi tipo di iniziativa ed innovazione. Di questo ed altro ancora abbiamo parlato con il Console Generale di Zurigo, dottor Gabriele Altana.

Innanzitutto volevo chiederLe un giudizio su questo suo primo periodo a capo del Consolato Generale di Zurigo. Quali innovazioni o miglioramenti che Lei avrebbe voluto introdurre, il Covid ha bloccato?

“Per il momento non ho riscontrato situazioni su cui si possa intervenire in modo risolutivo con le risorse a disposizione – né mi sembra che, considerata l’attuale fase di emergenza, il livello dei servizi offerti sia da disprezzare.  Certamente le legittime aspettative dei connazionali vanno rispettate ed accolte, ma spesso si tende a dimenticare che la Sede deve occuparsi delle esigenze di oltre 228.000 iscritti in AIRE, distribuiti in 14 Cantoni ed in Liechtenstein; in altri termini, vi è uno squilibrio di fondo tra la domanda di servizi (in continua crescita) ed i mezzi di cui disponiamo per affrontarla”.

Pochi giorni fa i rappresentanti del Comites di Zurigo e San Gallo hanno inviato al Ministro di Maio una lettera per richiamarlo sulla carenza di personale al Consolato di Zurigo e sollecitare soluzioni urgenti. Come reputa tale iniziativa, crede possa trovarsi una soluzione in tempi ragionevoli?

“Le istanze rappresentative della collettività esistono anche per manifestare questo genere di preoccupazioni, che del resto sono il primo a ritenere giustificate – già più di una volta ho segnalato a Roma le condizioni senz’altro non ottimali dell’organico della sede, come peraltro aveva già fatto prima di me il Console Generale Alaimo. Quanto alle prospettive per il futuro, mi auguro ovviamente che gli impiegati in avvicendamento possano essere sostituiti con celerità e che si possa contare anche su apporti supplementari. Vi pregherei comunque di tener presente che la carenza di personale non è un problema specifico di Zurigo, ma riguarda tutta la rete diplomatico-consolare e, in generale, la pubblica amministrazione italiana, dove negli ultimi anni le uscite per pensionamento hanno superato di gran lunga le nuove assunzioni”.

I nostri pensionati trovano molto complicato il sistema di prenotazione online per avere un appuntamento. Vi sono alternative per i nostri connazionali che non hanno dimestichezza con internet?

“Vi sono pensionati del tutto a loro agio con gli strumenti informatici e persone più giovani che preferiscono non usarli; in ogni caso, non tutti gli appuntamenti disponibili sono pubblicati sul sistema PrenotaonLine. Proprio per andare incontro alle esigenze di tutti, riserviamo una quota di appuntamenti ai connazionali in difficoltà che ci raggiungono di persona, al telefono o via posta elettronica”.

Qualche giorno fa le linee telefoniche del Consolato sono andate in tilt: sovraccarico, problemi tecnici, cosa è successo?

“Molto banalmente, un’avaria di alcune componenti informatiche della centrale telefonica: è servito tempo per individuare il problema, reperire i ricambi ed ottenere la disponibilità della ditta di manutenzione – alle prese con carenze di personale legate alla situazione pandemica. Quanto al possibile sovraccarico, il sistema gestisce centinaia di chiamate al giorno, ma non sono in grado di affermare che il guasto dipendesse da tale situazione”.

A spulciare i social si leggono spesso critiche aspre degli italiani in Svizzera in merito ai servizi consolari, critiche che in alcuni casi scadono nel luogo comune. Non le pare che sia anche un problema di comunicazione-informazione da parte della rete?

“Di recente c’è stato anche chi sosteneva che avessimo simulato l’avaria del centralino per poterci adagiare meglio nel (cito) “dolce far niente” …
I connazionali hanno tutto il diritto di esprimere le proprie opinioni circa la qualità dei servizi e non tutti comunque formulano considerazioni negative. Al di là dei luoghi comuni, sono utili i rilievi di chi riscontra nostri eventuali errori o omissioni; meno quelli di chi ci ritiene in grado di trascurare le norme in vigore per offrire trattamenti, diciamo così, “personalizzati”, in base a pretese peculiarità del proprio caso particolare. Ogni suggerimento su come migliorare la comunicazione da parte nostra resta gradito e benvenuto; inviterei comunque tutti a seguire il nostro sito web e la nostra pagina Facebook, che manteniamo costantemente aggiornati proprio con l’intento di fornire in ogni momento informazioni attendibili ed indicazioni pratiche utili”.

A distanza di un semestre dal Suo arrivo a Zurigo, come giudica i rapporti con le Istituzioni della città di Zurigo e del Cantone?

“Le occasioni di confronto e di interazione sono state finora molto ridotte, per evidenti ragioni; in ogni caso, sinora ho trovato nel quotidiano interlocutori attenti a disponibili, con cui mi auguro di poter collaborare proficuamente su scala più vasta non appena le condizioni lo permetteranno”.

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