La coesione nazionale della SRG SSR sotto la lente dei Consigli del pubblico

di Giorgia Reclari Giampà

Foto: Lo studio del telegiornale RSI, foto RSI/L. Daulte

La Concessione per la SRG SSR, prevede che il servizio pubblico radiotelevisivo «… attraverso l’intera offerta editoriale promuove la comprensione, la coesione e lo scambio fra le regioni del Paese, le comunità linguistiche, le culture, le religioni e i gruppi sociali…».
Il contributo della SSR alla coesione nazionale in Svizzera è fondamentale, considerato che le lingue nazionali sono 4 e l’offerta radiotelevisiva deve essere garantita in maniera equa in tutte le lingue. Il servizio pubblico si distingue dalle emittenti commerciali proprio perché tiene conto di tutte le regioni linguistiche e delle minoranze; propone una vasta gamma di temi, contenuti e format; crea cultura oltre a divulgarla; punta alla qualità, alla credibilità e alla pertinenza dell’offerta anziché all’audience; è indipendente da interessi politici ed economici.

Ma in che misura questi obiettivi vengono realizzati concretamente?
È quanto hanno voluto valutare per il 2022 i Consigli del pubblico delle società regionali della SRG SSR, tra cui la SSR Svizzera italiana CORSI.

I Consigli del pubblico, composti da rappresentanti della società civile, hanno infatti il compito di monitorare la qualità dell’offerta del servizio pubblico. Ogni anno svolgono un monitoraggio congiunto, su un tema di portata nazionale. Per realizzare la valutazione sulla promozione della coesione nazionale, hanno passato in rassegna alcune trasmissioni d’attualità di riferimento (radio, televisione, online/AoD/VoD), con l’obiettivo di verificare in che misura l’informazione trasmessa quotidianamente tiene conto delle altre regioni linguistiche e contribuisce alla coesione.

Hanno quindi preso in conto trasmissioni di attualità regionale e/o nazionale, come anche trasmissioni specificamente dedicate alla coesione/promozione nazionale (documentari, varietà, giochi ecc.), ma anche programmi o parti di essi dedicati ad altre regioni linguistiche.

La valutazione

Il Consiglio del pubblico della SSR.CORSI si è concentrato sui programmi della RSI. Con quale risultato? “In termini generali – scrive il CP nel suo rapporto – il TG 20, Falò, Tempi Moderni Millevoci e altri programmi del palinsesto sia radiofonico sia televisivo, presentano contributi originali, nuovi e ben costruiti che hanno di fatto un ruolo fondamentale per la coesione nazionale, perché — grazie anche alla collaborazione tra le redazioni delle diverse unità aziendali, che si auspica sempre maggiore — godono di un inserimento privilegiato nel palinsesto. Il contributo alla coesione nazionale della RSI è dunque molto buono”, anche se in alcune trasmissioni come il TG potrebbe essere ulteriormente rafforzato, con iniziative come lo scambio di corrispondenti e giornalisti fra le redazioni delle varie unità aziendali. Secondo il CP sarebbe inoltre interessante sfruttare ancor meglio occasioni come Cash Suisse (RSI LA1), il quiz andato in onda nell’estate 2022 da varie città svizzere, che ha coinvolto gli italofoni della Svizzera non italiana. Ci sono anche altri esempi, come Svizzerando (RSI LA1), che è “un tentativo riuscito di approfondire e mettere in luce curiosità e tradizioni legate ad altri cantoni della Svizzera, iniziativa che va sicuramente nella direzione auspicata anche dalla Concessione SSR”.

I primi monitoraggi del 2023

Nei primi mesi del 2023 il Consiglio del pubblico della SSR.CORSI ha pubblicato i monitoraggi relativi a due nuove trasmissioni televisive della RSI: il magazine culturale “Cliché” e la serie di puntate a tema storico “La storia infinita”.

Rovesciare i cliché e le interpretazioni stereotipate di cui molti concetti si ammantano: questo è l’intento degli autori dell’omonimo programma, andato in onda in due stagioni durante il 2022; provare cioè a ribaltare e superare le nostre immagini mentali e ad affrontare questi temi da una diversa prospettiva, abbandonando le idee e i pregiudizi radicati nel nostro immaginario.

Positivo nel complesso il giudizio del Consiglio del pubblico: “La scelta dei temi, il grado di approfondimento, le riflessioni degli/delle ospiti, nonché l’approccio creativo, autorevole ma mai pedante, fanno di Cliché non un programma di mero intrattenimento, ma un prodotto stimolante e innovativo.”. Ci sono comunque margini di miglioramento: “la compresenza degli elementi sonori e visivi che si affacciano di continuo a fare da sfondo al parlato è, secondo noi, un elemento che alla lunga risulta poco efficace”. Peccato inoltre, secondo il CP, per la collocazione in seconda serata, che non gli dà la visibilità che meriterebbe.

La storia infinita è invece “un programma educativo e culturale adatto a un pubblico vasto, che testimonia quattro epoche della nostra storia regionale e adempie sicuramente al mandato di servizio pubblico”. Nell’insieme viene giudicato un buon programma che valorizza il territorio attraverso reportage – dalle immagini molto belle grazie all’utilizzo di droni – che permettono al telespettatore di immergersi nei luoghi significativi degli eventi raccontati. Il ritmo della trasmissione convince e “l’aderenza al territorio è ben presente, pur non cadendo nel provincialismo (leggasi folclorismo cieco) ticinese”.

Tutti i monitoraggi del Consiglio del pubblico sono pubblicati sul sito della SSR.CORSI

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