Residenza all’estero, iscrizione all’AIRE e una casa di proprietà in Italia. Che succede?

Buongiorno,
il mio nome è Salvatore, ho sentito che ci sono novità legislative rispetto all’iscrizione all’AIRE e vorrei avere maggiori informazioni. Sono cittadino italiano in Svizzera e sono titolare di un permesso C.
Non posso iscrivermi all’AIRE perché ho una casa di proprietà in Italia. Cosa rischio se non mi iscrivo?

Buongiorno Salvatore,
innanzitutto grazie per averci contattati. La sua è una domanda complessa, che tocca più argomenti.

Partiamo dall’iscrizione all’AIRE: questa resta un obbligo del/la cittadino/a italiano/a che risiede all’estero per più di un anno. Sono soggetti a questo obbligo tutti i cittadini italiani: siano essi Italiani di nascita o abbiano acquisito la cittadinanza italiana in un secondo momento (naturalizzati o riconosciuti italiani; siano essi nati in Italia, nati all’estero o sempre vissuti all’estero).

Le novità introdotte dalla Legge n.213/2023 riguardano principalmente l’inasprimento delle penalità per chi trasgredisce tale obbligo (art. 1, comma 242). La legge infatti permette ai Comuni italiani (che gestiscono l’AIRE sulla base delle informazioni trasmesse dai Consolati italiani all’estero) di multare i trasgressori con sanzioni che vanno dai 200 ai 1000 euro per ogni anno di mancata iscrizione (fino ad un massimo di 5 anni).

Inoltre (comma 243 dell’art. 1), questa legge prevede anche l’obbligo per gli organi della pubblica amministrazione di segnalare ai Comuni l’iscrizione anagrafica del/la cittadino/a italiana che viene identificato come residente all’estero. Il Comune avrà poi l’obbligo di informare l’Agenzia delle Entrate per gli accertamenti fiscali.

Tenga presente che i Consolati hanno anche la possibilità di effettuare d’ufficio le iscrizioni all’AIRE (cioè, senza che siano i cittadini italiani a segnalare lo spostamento della propria residenza all’estero). Questo può avvenire quando i Consolati hanno l’evidenza che i cittadini italiani vivono nella loro circoscrizione.

Nella pratica, significa che, se sono un cittadino italiano che dimora abitualmente all’estero e non sono iscritto all’AIRE, quando avrò bisogno d’un servizio consolare, magari per rinnovare un mio documento (patente, carta d’identità, passaporto), il consolato avrà l’obbligo d’inviare la segnalazione al Comune, che a sua volta dovrà segnalarmi al Fisco italiano e avrà la possibilità di multarmi.

Sulle iscrizioni all’AIRE, le segnaliamo volentieri che queste possono essere effettuate online, sul portale dei Servizi Consolari, chiamato FastIT.

Riguardo invece la sua casa in Italia: l’iscrizione all’Anagrafe degli Italiani all’Estero non le impedisce di mantenere la proprietà. L’unica cosa che cambierà è il fatto che, vivendo all’estero, il Fisco italiano non potrà considerare la sua casa come Prima casa (cioè, la casa in cui Lei è residente) in quanto la Sua residenza sarà altrove.   

Sperando d’esserle stato d’aiuto,
Un cordiale saluto
Ufficio Comunicazione e stampa, Patronato ACLI Svizzera

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