«Un’intollerabile barbarie sociale»: il presidente Sergio Mattarella condanna la violenza di genere

Il fenomeno preoccupa sempre di più anche in Svizzera, dove i casi sono in aumento

In Italia, solo nei primi cinque mesi del 2023, sono stati registrati 129 omicidi. In 45 casi sono morte altrettante donne. Tra loro, 37 sono state uccise in ambito familiare. È quanto è emerso dall’ultimo report sugli omicidi volontari curato dal Servizio analisi della Direzione centrale della polizia criminale tricolore. Anche in estate, purtroppo, non sono mancati episodi di cronaca nera relativi a questi ambiti.

Di recente, in occasione della decima edizione del Tempo delle Donne, festival organizzato dal quotidiano ‘Corriere della Sera’ e dedicato alla parità di genere e ad altre riflessioni attorno a questo tema, il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella ha inviato un messaggio.

Ha affermato Mattarella: “La violenza contro le donne in Italia, in questi ultimi mesi, ha continuato a manifestarsi con numerosi casi di assassinio e di stupro. Questa intollerabile barbarie sociale richiede un’azione più consapevole di severa prevenzione, concreta e costante. A questa si deve affiancare, nell’intera società, un impegno educativo e culturale contro mentalità distorte e una miserabile concezione dei rapporti tra donna e uomo”.

Ha proseguito il capo dello Stato tricolore: “Libertà e diritti non sono una conquista irreversibile, ma richiedono un continuo e lungimirante sforzo di tutela, di rinnovamento, di inclusione. Il valore della libertà, l’aspirazione a svilupparla si sono estesi negli anni, grazie anche al ruolo propulsivo delle donne, capaci di portare la loro specifica e concreta sensibilità sui temi dei diritti. Ma tuttora, e in tutto il mondo, la libertà è minacciata da discriminazioni, violenze, disuguaglianze”.

Il presidente della Repubblica italiana ha ribadito che non c’è libertà in quei regimi che soffocano le naturali richieste delle donne a una effettiva parità, aggiungendo che, oggi più che mai, si ha bisogno della forza e della cultura femminili. “Le donne hanno cambiato la politica, la cultura e la società”, ha commentato ancora Mattarella. “E continueranno a farlo, in questa stagione in cui sfide decisive impegnano l’Italia, l’Europa e il mondo intero sulla frontiera della pace, dello sviluppo, dei cambiamenti climatici, dell’occupazione e della riduzione delle disparità”.

Anche in Svizzera continuano a essere registrati numerosi casi legati alla violenza di genere. In base ai dati dell’Ufficio federale di statistica Sezione Criminalità e diritto penale, nel 2022 sono stati rilevati 19.978 reati di violenza domestica (nel 2021 erano 19.341), in aumento del 3,3% rispetto all’anno precedente (+637).

Gesti violenti (33%), minacce (20%), ingiurie (19%) e le lesioni semplici (11%) costituiscono l’83% di tutti i reati commessi nell’ambito della violenza domestica registrati dalla polizia. Dall’analisi risulta che tra coloro che hanno subito danni fisici e morali in simili contesti il 70,2% è composto da donne, il 29,8% da uomini.

Nel 2022 gli omicidi nei Cantoni commessi nella sfera domestica sono stati 25, che incidono per il 59,5% su tutti i delitti consumati, registrati dalla polizia in Svizzera nel corso dell’anno (in totale 42). Di quelle 25 uccisioni, 16 sono state compiute nell’ambito di una relazione da attuali o da ex partner. In quindici casi la vittima era una donna.  

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