L’inflazione in Italia è in lieve calo, ma bisogna continuare a combatterla sostenendo il made in Italy

Quando si parla di inflazione si fa riferimento a un aumento generale e sostenuto dei prezzi dei beni e dei servizi in un’economia nel corso del tempo. In sua presenza, il potere d’acquisto della valuta diminuisce, il che vuol dire che con la stessa quantità di denaro si comprano meno beni e servizi rispetto al passato.

È un fenomeno che può avere un impatto significativo nelle nostre vite quotidiane, a partire dalle spese familiari legate a consumi essenziali come cibo, carburante e servizi pubblici. L’inflazione, inoltre, ha un impatto anche su risparmi e investimenti e influenza salari e redditi. Se l’inflazione supera l’aumento dei salari, i lavoratori potrebbero trovarsi in una situazione in cui i loro redditi reali diminuiscono.

Per capire quanto incida l’inflazione può essere utile osservare l’andamento del settore immobiliare. Se essa è alta, i prezzi delle abitazioni tendono a lievitare. Per le persone può essere più difficile acquistare una casa. Per chi è già proprietario e ha stipulato un mutuo, i tassi di interesse possono diventare ancora più elevati. E chi ha scelto la locazione può assistere a un’improvvisa impennata dei costi di un affitto.

Infine, se l’inflazione è elevata e instabile, può creare incertezza nei consumatori e nelle imprese. La premessa era d’obbligo per capire meglio i nuovi risultati dell’Istat (Istituto italiano nazionale di statistica), in base a cui, a maggio, l’inflazione in Italia ha ripreso a diminuire, tornando al livello registrato a marzo 2023 (+7,6%), dopo un incremento riscontrato ad aprile.

Il rallentamento è principalmente attribuito alla dinamica dei prezzi delle risorse energetiche. Elettricità e gas erano schizzati alle stelle soprattutto dopo lo scoppio del conflitto russo-ucraino e del suo protrarsi, una situazione che ha causato problemi anche per il reperimento delle materie prime. Ma fortunatamente, grazie a un clima non troppo rigido nell’ultimo autunno-inverno e alcune misure introdotte in ambito comunitario, nell’Unione Europea, a partire da marzo 2023, le tariffe per i servizi energetici sono calate.

In Italia, anche se l’inflazione di fondo dovrebbe rimanere ancora alta nei prossimi mesi del 2023, secondo le proiezioni di Bankitalia, la banca centrale della Repubblica tricolore, parallelamente l’inflazione al consumo dovrebbe diminuire

È una prospettiva che farebbe tirare un po’ un sospiro di sollievo al popolo della Penisola che, a causa dell’aumento dei prezzi, nei primi cinque mesi del 2023 ha speso più di 3 miliardi di euro per l’alimentazione, dovendo contemporaneamente ridurre le quantità e la qualità acquistate. È quanto risulta da alcune stime della Coldiretti, la Confederazione italiana dei Coltivatori Diretti.

La stessa organizzazione ha sottolineato che, per contrastare l’inflazione, è necessario continuare ad acquistare prodotti agricoli made in Italy, aiutando così quei territori come l’Emilia-Romagna, duramente colpiti dal maltempo.  

Coldiretti ha anche invitato a sensibilizzare i rivenditori alimentari sull’importanza di sostenere la filiera 100% tricolore e a informare i consumatori sull’etichettatura obbligatoria dell’origine della frutta e verdura fresca, che dovrebbe essere estesa anche ai prodotti trasformati, come succhi, marmellate e ai surgelati.

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