«Per reni, prostata e vescica siamo all’avanguardia grazie a multidisciplinarietà, chirurgia robotica e cure personalizzate»

Il Prof. Andrea Gallina

Intervista al Prof. Dr. Med. Andrea Gallina, Professore Ordinario di Urologia dell’università della Svizzera Italiana, Primario del servizio di Urologia dell’Ospedale Regionale di Lugano

di Cristina Penco

L’urologia è una branca della medicina che si concentra sulla diagnosi e sul trattamento delle condizioni e delle malattie che coinvolgono il sistema urinario maschile e femminile, nonché il sistema riproduttivo maschile. Il Servizio di Urologia dell’Ospedale Regionale di Lugano, dell’Ente Ospedaliero Cantonale, si occupa della diagnostica e terapia delle malattie della prostata, dei tumori di reni, vescica, prostata, testicoli, pene, di calcolosi nelle vie urinarie, di incontinenza, infezioni, infertilità e impotenza, nonché di malformazioni e traumatologia dell’apparato urogenitale.

Il ‘Corriere dell’italianità’ ha intervistato il Prof. Dr. med. Andrea Gallina, professore ordinario di urologia dell’Università della Svizzera Italiana, primario del Servizio di Urologia dell’Ospedale Regionale di Lugano e responsabile del Servizio Trasversale di Urologia dell’Ente Ospedaliero Cantonale. Quest’ultimo Servizio, in particolare, è stato istituito il 1° marzo 2023 e comprende tutti e quattro gli ospedali dell’Ente Ospedaliero Cantonale (Ospedale Regionale di Lugano – Civico e Italiano, Ospedale Regionale di Mendrisio, Ospedale Regionale di Bellinzona e Valli e Ospedale Regionale di Locarno).

Professore, in che cosa consiste la specificità della vostra offerta?

«Abbiamo una struttura che cerca di fornire prestazioni trasversali ed è fondata sul modello hub & spoke. Ciò significa che abbiamo un centro principale, che è quello di Lugano, e delle propaggini dello stesso servizio. Per tutte le prestazioni di base, che vanno dalla visita fino alla chirurgia di media difficoltà, c’è un presidio in ogni zona del Ticino. La chirurgia oncologica, invece, è presente in due centri, a Bellinzona per Il Sopraceneri e a Lugano per Il Sottoceneri. Sempre a Lugano, inoltre, concentriamo interventi di chirurgia ad alta complessità. come le cistectomie radicali e gli interventi multidisciplinari. Il nostro obiettivo è tentare di essere un sistema il più possibile capillare per quanto riguarda il servizio al cittadino di base, concentrando, invece, in un’unica sede gli interventi altamente complessi».

Quali sono i principali benefici per l’utenza?

«Per noi è importante far sapere ai cittadini – in generale, a tutti coloro che parlano italiano e che sono afferenti al nostro Servizio – che in ogni presidio dell’Ente Ospedaliero Cantonale esiste la figura di un urologo che può immediatamente prendere a carico il paziente sia che sia affetto da una patologia semplice sia che soffra di una patologia molto complessa. Una volta che il paziente è all’interno del sistema, sarà nostra premura indirizzarlo al centro di competenza a seconda del problema che deve essere trattato. Prendiamo l’esempio della calcolosi: un calcolo “semplice” potrà essere gestito in ognuna della quattro sedi, solitamente la più vicina al paziente. In caso invece di calcolo “complesso” sarà indirizzato al centro specialistico dedicato, in questo caso quello di Mendrisio. Ogni soluzione viene vagliata nel minor tempo possibile. Tutto questo, inoltre, serve a rendere ancora più fluida, agevole ed efficiente la nostra collaborazione con i medici di base».

Quali altri aspetti innovativi vi contraddistinguono?

«In questo momento l’Ente Ospedaliero Cantonale è dotato di due macchine robotiche di ultima generazione – il sistema da Vinci Xi – per quanto riguarda la chirurgia urologica e in generale per la chirurgia addominale e toracica. Un robot è ormai da anni a Bellinzona. Il secondo è stato acquistato in tempi recenti a Lugano e ha permesso di ulteriormente ampliare la gamma di interventi che possono essere fatti in entrambe le sedi. È stato così possibile snellire le liste di attesa. Quest’anno in Ticino arriveremo a eseguire oltre 150 interventi robotici, solo per l’urologia, distribuiti tra la sede del Sopraceneri, cioè Bellinzona, e quella del Sottoceneri, Lugano. Per noi rappresenta un grosso vantaggio il fatto di essere potenzialmente sempre più vicini al cittadino, distanze permettendo. La nostra offerta è più che mai variegata e qualitativamente elevata, con l’obiettivo di diventare sempre più competitiva anche oltrecantone».

Quali valori aggiunti vi dà la chirurgia robotica?

«Abbiamo ottenuto a Lugano il mandato dell’alta specializzazione per la chirurgia specialistica della vescica, quindi per eseguire cistectomie radicali con il robot. Si tratta della nuova frontiera della chirurgia robotica. Siamo fra i pochi centri in Svizzera e in Europa che eseguono più operazioni di questo tipo (quest’anno ne faremo 20 in tutto, un numero elevato a fronte di una popolazione di 350.000 persone). Si tratta di un trattamento chirurgico altamente complesso, completamente intracorporeo, il che significa che, anche senza effettuare tagli, si riesce a fare, per esempio, la ricostruzione della vescica. Vengono anche ridotti i tempi dell’ospedalizzazione in modo considerevole. Pure nella chirurgia renale, inoltre, l’utilizzo del robot, ormai in uso da diversi anni, ha permesso di ridurre significativamente invasività e tempi di recupero di interventi demolitivi, effettuati, in passato, tramite grosse incisioni, e a cui seguivano lunghe degenze in reparto».


Un vostro ulteriore fiore all’occhiello è il Centro Prostata della Svizzera Italiana, unico centro nella Svizzera Italiana che, nel 2021, ha raggiunto il certificato “Certified European Prostate Cancer Centre”, rilasciato da Oncozert della Deutschen Krebsgesellschaft (DKG). Come funziona?

«Nel Centro Prostata della Svizzera italiana, in un’unica piattaforma organizzativa, sono convogliate le competenze interdisciplinari necessarie alla diagnosi, al trattamento e all’accompagnamento del paziente affetto da carcinoma prostatico. Per ogni singolo paziente al quale è stato diagnosticato un tumore alla prostata, convergono specialisti di urologia, radioterapia, oncologia, radiologia, medicina nucleare, psicologi, patologi e infermiere clinico per valutare il caso tutti insieme. Questo permette di prendere in carico ciascun paziente in modo completo e multidisciplinare fin dal primo momento. È un valore aggiunto, difficilmente replicabile in altre strutture».

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