La Svizzera è in prima fila a difesa dei corsi di lingua e cultura italiana

Il convegno a Basilea ha evidenziato quanto la situazione attuale ne metta a rischio la qualità ma anche la loro stessa esistenza

di Marianna Sica

Si è svolto a Basilea, sabato 10 febbraio 2024, il convegno “Corsi di lingua e cultura italiana nel mondo: problemi e prospettive” promosso dal GIR – Giovani Italiani in Rete – e patrocinato dal Comites di Basilea, Fondazione ECAP, FLC-CGIL Scuola, Colonia Libera Italiana e Circolo ACLI locali.

In una sala gremita, soprattutto dalla fondamentale partecipazione delle famiglie, si è discusso delle problematiche che gravano sui corsi di lingua e cultura italiana, innescate dalle normative e dai tagli finanziari introdotti negli ultimi anni.

Alla presenza della Console d’Italia a Basilea, Benedetta Romagnoli, e degli Onorevoli Toni Ricciardi e Simone Billi, quest’ultimo collegato da remoto insieme al Segretario Generale del CGIE, Michele Schiavone, si sono susseguiti numerosi interventi di famiglie, docenti ed Enti gestori.

Katia Di Pinto, madre di due alunne dei corsi di Lenzburg, ha sottolineato la qualità didattica dei corsi legata alla trasmissione sia delle competenze linguistico-grammaticali, sia della preziosa cultura italiana, ed esprimendo una forte preoccupazione legata ai tagli: “ai tempi in cui io stessa frequentavo i corsi d’italiano, questi avevano una durata di quattro ore settimanali a livello primario, oggi le mie figlie sono costrette a beneficiare soltanto di un’ora e mezzo di italiano, e già questo è inaccettabile!”.

Caterina Rizzo, madre di una allieva dei corsi di Arlesheim, ha posto l’attenzione sull’insegnamento della lingua italiana in un Paese come la Svizzera – è una delle 4 lingue nazionali – quale supplemento strategico alla formazione e anche alle chance dei nostri ragazzi: “Il disinvestimento del Governo italiano sui corsi minaccia la continuità didattica degli stessi e potrebbe far perdere ai nostri ragazzi e all’Italia un’importante occasione”.

Sugli aspetti tecnici relativi al quadro normativo che disciplina i corsi, sono intervenuti Guglielmo Bozzolini, Direttore Nazionale della Fondazione ECAP, e Domenico Chindamo, Direttore dell’Ente CASLI di Zurigo. Entrambi hanno insistito sulle criticità introdotte dall’ultima circolare che, oltre ad operare tagli cospicui, impone agli Enti stessi un anticipo finanziario impossibile da sostenere a fronte di un piccolo contributo richiesto alle famiglie, per altro vincolato alla facoltatività. Hanno anche sottolineato l’inadeguatezza del quadro legislativo che non tiene conto delle specificità dei territori, pretendendo di sistematizzare una impossibile omogeneità dell’intero mondo.

La voce dei docenti, attraverso gli interventi di Gino Bongiovanni, rappresentante di FLC-CGIL scuola, e di Alessandra Minisci dei corsi ECAP, ha insistito sulla qualità dei corsi che sono “scuola”, presidi culturali di italianità e una risposta costituzionalmente doverosa ad una storia di emigrazione anche attuale. “I corsi sono scuola perché sono crescita e sviluppo di un pensiero critico per gli alunni e non palliativi o iniziative promozionali spot”, hanno rimarcato.

Sugli ultimi interventi normativi che hanno incluso la promozione della lingua nel capitolo a sostegno del Made Italy, sono intervenuti sia Bozzolini che Schiavone, sottolineando il grave atto di declassare il sapere a mera imprenditorialità che poco attiene al diritto allo studio e alla crescita culturale degli italo-discendenti sparsi per il mondo. Un Made Italy che, tra l’altro, gli italiani nel mondo hanno sostenuto e sostengono da oltre un secolo.

Hanno concluso il dibattito, rispondendo alle sollecitazioni emerse, l’On. Billi, che ha espresso interesse all’argomento e al consesso per gli spunti importanti emersi, e l’On. Ricciardi, che si è assunto l’impegno, da condividere anche con le forze di governo, di presentare le istanze e le richieste di modifica della normativa vigente presentate dall’utenza e dagli Enti dei corsi di lingua italiana.

Altro importante appuntamento per i corsi di lingua e cultura italiana sarà il prossimo 2 marzo su iniziativa dell’Ambasciata d’Italia in Svizzera. Siamo certi che il cammino per la salvaguardia della qualità e dell’esistenza stessa dei nostri corsi in Svizzera è solo all’inizio.

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